Davanti agli occhi
un angelo,
forse un miraggio.
Le mani sono tese
a porgermi una conchiglia.
Punto di contatto tra la terra
ed il mare.
Filo intrecciato tra il suo sorriso
e le parole che corrono tra le labbra
in cerca di un attimo da condividere.
In un istante
ho letto nei suoi occhi
un oceano nel quale scivolerò.
Lei getta un' ancora,
lei approda nelle mie terre
nelle quali si perderà.
Mi lascio trasportare
dalle onde del mare.
Io Ulisse
alla ricerca della mia Itaca.
Le mani tese
mi servono una conchiglia piena d'acqua
nella quale guarderò.
Lei legge nel mio sguardo
riconoscendo il viaggio.
Ogni lato messo a nudo
viene rivestito di una promessa da custodire
tra le lacrime
ed il sorriso.
Nei suoi occhi
vedo ardere un fuoco
che brucia,
ma non consuma.
Un fuoco nel quale allungare le mani
per lasciarsi trasportare.
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