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giovedì 26 marzo 2015

I PASSI DELLA LIBERTA'

Ogni giorno
la strada è in salita.
Bisogna graffiare con le unghie
per ritagliarsi un piccolo spazio.
Lo Stato ci regala la solita realtà
ed una museruola.
Non accetta le diverse opinioni,
come un dittatore impone la sua verità.
Come un vampiro morde
e prosciuga la libertà.
Via la museruola,
via questo bavaglio.
Ad ogni uomo sia restituita la parola,
la dignità.

EROI PER UN ATTIMO

Sentirsi eroi
anche solo per un attimo.
Senza il bisogno
di avere delle ali alle spalle.
Essere eroi
verso chi è in difficoltà.
A cavallo di un raggio di speranza
pronto a regalare un pò di gioia.
Sopra i tetti delle case,
pronto sempre.
Sentirsi eroi
con un grande cuore.
Non per il battito di mani
o per la popolarità.

PERCORSO DI VITA

Una promessa,
un ricordo da custodire.
Lo ricordo,
lo sento sulla pelle.
I miei occhi hanno visto,
i miei sensi sono attivi.
Riconoscerò dentro di te
le sensazioni.
Una bugia purificata
ritrova il giusto senso.
La mia purificazione inizia
e dopo la dipendenza vedrò la luce.
I miei anni persi per strada
li raccoglierò in silenzio.

IO SONO IO

Un nuovo giorno
ad illuminare la mia via.
Un angelo a cavallo della sua parabola
mi sorriderà oppure scuoterà il capo.
Io caso umano
con la pelle da licantropo.
Io sono io
con tutti i miei peccati.
Un diavolo inquieto
non conosce pace.

TERRORISTA

Ancora uno sparo
tra la gente impaurita.
Dopo ancora un altro,
le grida,
la confusione.
Atto violento
che lascia alle spalle una scia di sangue.
Non c'è un mare,
ma un abisso.
Tra noi e la violenza
un muro invalicabile.
Ancora uno sparo,
ancora il terrorismo.
Un colpo da chi ha paura,
da chi usa la violenza come unica arma.
Il terrorista non conosce dialogo
ed alle rose preferisce la polvere.

IL TRONO E L'AMORE

Io sono già qui,
qui per te.
Dopo un giro su me stesso
mi ritroverò vicino a te.
Un altro battito di ciglia,
un battito d'ali.
Aprirò le mie braccia
in un abbraccio sincero.
Io sono sempre qui,
non me ne sono mai andato.
Regalami un posto
accanto al tuo trono.
Io ti regalo una corona,
il mio rispetto.
Io ti regalo un'emozione,
qualcosa di nuovo.

venerdì 20 marzo 2015

IMPRONTE

Lascio impronte
lungo il tragitto.
Voglio un ponte
che colleghi le sponde di ogni diversità.
Diverse lingue,
diversi sorrisi.
Dateci un'onda
da cavalcare in comune.
Regalateci un altro abbraccio
che colmi ogni vuoto dentro.
Ognuno con il suo spazio,
ognuno sotto lo stesso cielo.
L'unica via da seguire
è l'accettare la diversità.

L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE

Ogni uomo è libero
come una locomotiva senza ferrovia.
Viviamo in stati liberi
o così crediamo.
Non riconosciamo
le nostre catene.
Ogni uomo porta la sua croce,
più o meno leggera
questo spetta ad ognuno di noi saperlo.
Ogni uomo con le sue colpe
riesce a conviverci
o almeno ci prova.
Ogni santo conosce già la direzione,
a noi di facili tentazioni è difficile starci dietro.

GRANELLI

Vedo in lontananza
la sabbia del deserto.
Una colonna d'aria
all'orizzonte.
Granelli sugli occhi
e sulla pelle.
Non si vede nulla di più all'orizzonte,
quale sarà il destino?
Mi faccio largo
con le mani.
Sfioro l'aria,
l'accarezzo.
Una notte diversa
tra le dune ed il silenzio.

UN DONO PER TE

Ho un dono per te,
si chiama rispetto.
Qualcosa di raro,
qualcosa di vero.
Sono la cura
per le tue ferite.
Colmerò i tuoi vuoti,
ci regaleremo ossigeno.
Un' onda nuova
da cavalcare.
Ho un dono per te,
un futuro ricco di magia.

INQUIETUDINE

Ho vuoti di memoria,
soffro d'emicrania.
Ricerco un pò di calore,
un ricambio d'ossigeno.
La mente esplode,
rilascia aloni di calore.
La strada è in salita,
non ho un rimedio.
Ho la mente
affogata nei pensieri.

METROPOLI

Le luci della città
sono accese.
Il freddo si fa pungente,
l'aria scivola tra il muretto
e l'erba del giardino.
La notte è vicina,
si sente il richiamo.
Lo smog è irrespirabile,
lo si sente nei polmoni.
Voci insicure
si affacciano al buio.
Automobili sfrecciano,
i loro fari tagliano a fette il buio.

venerdì 13 marzo 2015

TUTTO DENTRO ME

Tutto dentro di me,
nel profondo.
Resto solo con le bugie
e quel senso di solitudine.
Dietro agli angoli della città
gente raccolta nella preghiera.
Chi può salvarmi?
chi avrà pietà?
Io non so dove andrò,
si consumano le mie dita.
Scenderanno lacrime salate
tra la guancia e la barba.
Tutto dentro me,
tutto dentro una lacrima.
Non si tratta di un sogno,
ma di un passo solitario nel buio.

WIND OF CHANGE

Mani sollevate
come in festa.
Ma cosa succede?
è forse finita la guerra?
Occhi rivolti al cielo,
scendono ancora lacrime.
Il sole culla il bello della vita
e regala piccoli passi sulla pelle.
Si sollevano bandiere,
sorrisi squarciano l'attimo.
Via il carro armato dalla via
lascia spazio al gioco dei bambini.

VALIGIA DI CARTONE

Ritorneranno
a fiorire i prati.
Si riaprirà
la valigia di cartone.
Coloriamoci il viso,
ritroviamo la gioia di costruire.
Si ripopoleranno le vie,
i bambini correranno per la strada.
Il pensiero di chi ha perso tutto
non abbandonerà queste rive.
Anche se resteranno vuote le sedie
con il pensiero terremo vivo il ricordo.

SCIVOLI VERSO ME

Distese di fiori
e tu sei lì.
Io ti vedo,
ti rincorro.
Tu angelo
scivoli verso me.
Faremo l'amore in silenzio
su questo tappeto di lucciole.
Ancora uno scatto di fotografia,
ancora un pò di noi.
Ti porto sul palmo della mia mano,
tu qui dentro di me.

IL FIUME ROSSO

Sono arrivati dal mare,
hanno rubato il sorriso.
Ci hanno spinti via,
abbiamo visto distrutto il futuro.
Hanno colonizzato alcuni dei nostri cuori,
soffocato le tradizioni.
Il fiume colorato di rosso
chiede vendetta,
ma il tempo non la concederà.
Distese di tepee in fiamme,
dei sogni non resta che la cenere.
Sono arrivati dal mare,
di molti dei nostri nomi non ci sarà mai memoria.

giovedì 12 marzo 2015

DENTRO IL SOGNO

Quando i tuoi occhi
incrociano i  suoi.
Tra voi cosa cambierà?
quali parole non dette
gli occhi suoi sapranno capire?
Sarà come la prima volta,
non la si scorda mai.
Quando le tue mani
incontreranno le sue.
Quale scossa,
quale direzione prenderete?
Dentro il sogno,
oltre il tempo.

POCHI PASSI, POCHE PAROLE

Poche parole
mentre il ricordo si dissolve.
Ognuno porta la sua croce,
ma troppo spesso si dimentica del prossimo.
Due sguardi che s'incrociano
ma non comunicano.
Pochi passi
nel vortice della follia.
Menti chiuse,
affollate da falsi miti.
Casi umani
marchiati con le dita sulla pelle.
All'orizzonte nubi da tempesta
e rimorsi senza rimedio.

IL CANTO DELLE SIRENE

Le onde del mare
chiamano.
Senti il richiamo,
quell'energia.
Con lo sguardo verso l'orizzonte
senti sulla pelle il richiamo.
La bellezza sta nel saperci convivere
con quella solitudine che ti stringe il cuore.
Il richiamo delle sirene,
la luce del faro.
Quell' armonia che ti entra dentro
e ti porta alla deriva.

mercoledì 4 marzo 2015

NON PIU'

Non ho parole,
non più.
Quante strategie
e la gente come un gregge ingenuo ci casca.
Una volta c'era un confine ,
ora si finge il dialogo.
Troppe parole,
milioni di limiti.
Alla fine cosa resterà?
oltre al riscontro con i media
cosa ci sarà?
Non ho parole,
non più.
Il futuro sa di vecchio
ora dimmi perchè.

GIORNI FUTURI

Giorni futuri
accompagnati dal soffio di vento.
Voci come richiami
cercano nuovi stimoli.
Ricordi sparsi
sulla strada asfaltata.
Ricordi come coriandoli
giorni dopo il Carnevale.
Giorni futuri
il cui racconto è ignoto alle genti.
Solo il destino può dire
cosa c'è oltre la pellicola dell' ignoto.

ANCORA NOI

Giochiamo a confonderci tra la gente
per poi ritrovarci più vicini.
Ancora un passo,
una direzione.
Tu sai tutto di me,
conosci ogni cosa.
Nel mercato di Gabes
ci confonderemo tra i colori.
Ritroveremo l'entusiasmo,
quel desiderio.
Giochiamo a stupirci
ed a camminarci sulla pelle.
Stringiamoci ancora un pò,
ancora calore,
ancora noi.

VENGO DOVE VUOI

Vengo dove vuoi,
ma non mi abbandonare.
Quelle mani mi mancherebbero,
queste mie labbra si seccherebbero.
Prendimi come sono
con tutti i miei vuoti.
Momenti che solo tu riesci a colmare
con ricordi nuovi.
Vengo dove vuoi
oltre i miei limiti.
Anche solo per un secondo
vorrei scoprire di più.

ESERCITO IN MARCIA

La strada deserta
trasuda tensione e paura.
Si sente l'avanzata
dell' esercito in marcia.
L'immagine delle migliaia
di soldati uccisi
dona paura ai cuori di ogni uomo.
La tensione scavata nel viso,
le mani tremano.
Di notte
il cuscino non concede pace.
Bombe esplodono,
le grida di dolore torturano le orecchie.

IL TELEFONO

Il telefono squilla
il rumore rompe il silenzio.
All'altro capo del telefono
una donna,
la sua difficile realtà.
Il disagio,
le mille diversità.
La voce spezzata
dal timido pianto.
Chiede un consiglio,
una parola di conforto.
Il telefono squilla sempre
ancora lei,
ancora,
ancora.
Il suo bisogno,
il suo desiderio di essere accettata.

INTEGRAZIONE

La strada affollata
è un incrocio di etnie.
Tu indossi la pelle con normalità,
tu uguale ad ogni diversità.
Ancora avanti
lungo il serpente d'asfalto
tra gli sguardi dei presenti
ed il lamento dei perdenti.
Diverse etnie,
diverse usanze.
Il futuro d'integrazione
passa per le parole in uscita dalle bocche.

GUERRIGLIA

Lancio di petardi
e sassi.
Il branco avanza,
non ha paura.
Non hanno freno,
tutti in secondo piano
non fanno niente.
Non conoscono le catene,
non si riescono a domare.
Ancora guerriglia dentro il recinto
e fuori in strada.
Ancora violenza,
lo sfogo della Domenica.
Quattro scimmie urlanti
mutano in un branco di lupi.

RICHIAMO IN VOLO

Ancora un soffio di vento,
un richiamo in volo.
Spinti in avanti,
ancora più avanti.
Lo sguardo rivolto al mare,
a quell'immensità.
Sento sulla pelle il richiamo,
il dolce peso delle tue mani.
Ancora un soffio tra le dita,
una sensazione nuova su di noi.