La poesia è vita e, come tale, si alimenta in tutto ciò che è emozione, amore, sofferenza, gioia, speranza, nel rapporto e nell’impatto tra l’io e il mondo esterno. Diventa comunicazione, sogno, denuncia, ribellione e da’ voce anche al silenzio.
Viviamo una realtà
piena di sorrisi di facciata
e parole al veleno.
Tutti giudici,
ma l'autocritica è un muro invalicabile.
Il paese piegato sulle ginocchia
mentre la politica è una curva di hooligans.
Viviamo in un mondo
dove la cultura fa troppa fatica a vedere la luce del sole.
A respirare è tutto quel niente
che rapisce l'occhio davanti ad un televisore.
Ci sono parole su parole
che lasciano poco o niente all'anima.
Madre
il tempo non vola più come prima.
La distanza,
l'infinita sofferenza.
Madre
quanto è dura rinunciare agli abbracci.
Negli occhi la paura di trovarsi soli
e di non poter tornare.
Un giorno
tornerà il sole.
Un giorno
saremo liberi da questa prigione invisibile.
Madre
allontana la paura.
Madre
non smettere di dipingere il domani
libero da questa gabbia.
Scorrono i sottotitoli
in questa realtà fatta di sguardi
e sfumature.
Le diversità rende più unica la realtà
e non c'è la paura che tutto possa svanire.
Scorrono le immagini
di un passato che racconta silenzi.
Viviamo in un mondo
con mille e più colori.
Viviamo in un mondo
dove i veleni dell'uomo soffocano la natura
attendendo l'inevitabile reazione.
Scorrono i sottotitoli
di una storia d'amore.
Due sfumature si fondono
e lasciano germogliare con un pianto la vita.
Scorrono i titoli
di una vita semplice
custodita dentro ogni emozione.
Lunga è l'onda sull'Oriente
che chiama a raccolta ogni emozione.
Travolgente turbine
di un prossimo passo ignoto.
I muri respirano,
parlano di danze
e parole sussurrate sotto le stelle.
L'alba è alle porte
mentre la sabbia sotto i piedi
raccoglie la tensione.
Ci si perde guardando le linee dell'orizzonte confondersi
e l'occhio continua la ricerca.
Cade la neve sulle strade
e sulla città.
Stringe al petto
la felicità dei bambini.
Cade leggera senza disturbare il silenzio,
mentre la città dorme prende posto nel mondo.
L'uomo rimane a guardare
senza dire neanche una parola.
Perdendosi dentro la delicatezza di un'emozione
ritrovandoci quel bambino di tanti anni prima.
Arriverà l'alba
e racconterà di due occhi fragili.
La neve continua a scendere
lasciandosi trasportare dalla fantasia di un bambino.
L'uomo potrà riscoprire il tempo
ricordandosi di quella parte che resterà sempre libera.
Dentro lo sguardo stanco
di chi attende.
Dentro tutte le sue paura
e tra le curve dei pensieri.
Un respiro alza colonne di fumo,
ma sono solo ombre disegnate dalla mente.
L'attesa corrode i nervi,
la battaglia,
quella battaglia
un miraggio dipinto dalla mente.
Il sole porta luce alle fredde pareti
che raccontano di eserciti
dissolti nel vento.
Dentro lo sguardo sconsolato
l'animo di chi ha lasciato tutto
per un colpo di cannone.
Dagli errori
imparare
e ripartire.
Senza la paura di vedere il proprio sorriso sparire
e non è finita se si è disposti a correre il rischio
di sentirsi il cuore in gola.
Gli errori
sono giganti da combattere.
Gli errori
sono ombre che durano il tempo di una lacrima.
Il sole tornerà
e non avrà paura di condividere la realtà con una nuvola.
Dagli errori
si può ripartire.
Se si fallisce
c'è sempre modo di ricostruire.
