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sabato 25 aprile 2020

CI SI SENTE PICCOLI

Guarda le stelle,
perditi nell'immensità.
Dolce
e complessa la notte regina del momento.
Ci si sente piccoli
come punti neri.
Una distesa di verde
porta tra le mani la speranza.
Sotto i piedi la sabbia del deserto,
un viaggio che sembra non trovare fine.
Sotto questo cielo
si sogna ad occhi aperti.
Sotto questo cielo
si cerca la via di casa.
Il vento caldo soffia sulla pelle
e spinge i viaggiatori verso nuove realtà.

PIOVE

Piove
su questa terra arida.
Piove sull'indifferenza
lasciando in evidenza i mali.
Indifferenti con chi non ha nulla
se non il respiro
e poco altro.
Lontani dal Dio che ci sovrasta,
più vicini al guerrafondaio
che non guarda negli occhi la ragione.
Piove sulle tende
di chi attende ancora una mano per ripartire.
I potenti sorridono
alle telecamere.
Ci regalano la follia
mascherata da sorrisi
e rassicurazioni.

LA PAURA

Hai l'acqua alla gola
e guai attaccati alla pelle.
Quante paure e dubbi tra le dita
e la realtà sembra un gigante difficile da superare.
Hai il veleno
in circolo nel sangue.
La paura degli occhi,
il sentirsi un nulla senza fine.
Se la forza arriva da due sguardi
tutto risulta più semplice.
Se il peso è troppo
non respingere l'aiuto.
Hai l'acqua alla gola
e cicatrici sempre nuove.
Trova la forza
e prendi per mano la tua storia.

LIBERO

Ho perso,
ma non ha fatto male.
Ho perso,
ma vederti sorridere vale più di mille parole.
Libero dalle catene,
libero dal freno che ti trattiene.
Ho perso,
ma ti ho visto correre libero.
Via lontano dalle paure
che ancora ti cercano.

MONTAGNE SILENZIOSE

Le acque si sono calmate,
l'aria torna buona almeno per un pò.
Il ricordo di chi ha lottato
rimane nella Storia,
il sangue resterà un tutt'uno
con la terra.
Non si spara più sulle montagne,
il nemico ha abbandonato le strade.
L'amore per la libertà
racchiuso dentro un eterno battito.
L'amore per la terra sotto i piedi
e per i ricordi che i giovani
hanno il compito di non dimenticare.

sabato 18 aprile 2020

IL SEMAFORO

Fermo al semaforo
ad aspettare la prossima corsa del tempo.
Il viso segnato dagli anni,
le mani stanche.
Gli occhi ancora accesi
cercano un attimo di dialogo.
Un attimo
in cui sentirsi vivi ancora.
Fermo al semaforo
aspettando un'occasione.
Attendendo l'angelo
compagno di una vita.
Il tempo
ha fermato le parole.
Il tempo
ha curato la ferita.
Il semaforo è come la casa
che un tempo portava la luce.

NON E' FACILE

Non è facile capire
dove si trova davvero l'errore.
Brucia nel petto il dolore,
brucia ogni angolo di pelle.
Davanti agli occhi
i guai si materializzano.
Non è facile lottare
con la parte più oscura.
Soffocando le lacrime
c'è spazio per fare ancora un passo in avanti.
Anche le ombre
avranno paura.
Anche il nero
abbasserà le pretese.
Non è facile capire
che sono un uomo
come tanti altri.

SILENZIOSE STRADE

Silenziose strade
affollate di pensieri.
La natura piegata da un respiro
trova amore tra le braccia della notte.
Cerca pace,
cerca cibo
l'ombra seduta su quel freddo gradino.
Prega in silenzio,
lacrime scendono dai suoi occhi.
Un vuoto troppo grande da tenere nella mano,
un peso troppo grande sul cuore.
Silenziose strade
pronte ad accogliere.

lunedì 13 aprile 2020

L'UOMO IN CATENE

Chiusi i cuori,
chiuse le menti.
L'odio cresce
avvelenando la mente,
avvelenando il cuore.
Due uomini a confronto
in un monologo di domande.
L'uomo in catene
abbassa il capo.
Accettando la via,
accettando la sorte.
Gli occhi stanchi
provati dalla sofferenza.
Aspettando il peso da portare sulle spalle
per poi lasciarsi portare via.
Chiusi sono gli occhi
della gente che crede di conoscere ogni verità.

VIAGGIATORE

Amico mio
ripensavo a particolari di un tempo.
Scatti ingialliti
di semplici sorrisi
e di libertà.
Amico mio
motore o scintilla per radunare sorrisi
e parole.
Qui dentro ci sono mille flash
conservati come ricordi.
Amico mio
semplice viaggiatore.
Quale terra ora aspetta il tuo respiro,
quanti soli hai visto
perdendoti dentro ai colori.

SALVATI

Salvati
libera ogni nodo stretto qui.
L'errore ha il suo peso
e troppe volte ci si sente
prigionieri in catene.
Hai indossato maschere
per nascondere le tue debolezze.
Fragile respiro,
solo un cuore semplice ti può liberare le mani.
Via le catene
e poi tornerai a respirare.
Libero dagli errori di un tempo,
ma porterai i segni sulla pelle.

ORA D'ARIA

Cerchi aria
tra le mura del presente che ti trattiene.
Trovi un punto di contatto
tra te e la libertà,
trovi un dialogo tra te
e la parte senza freni presente nell'anima.
Cerchi luce
fuori dal tunnel della routine.
Vuoi un'ora di libertà
dove lasciare volare i pensieri come coriandoli.
Fuori dalla prigione
del ripetere sempre la stessa azione.
Fuori dalla gabbia dei pensieri malinconici,
liberi da quella sensazione di fallire
senza poter reagire.

sabato 11 aprile 2020

PEZZO DI TERRA

Lampeggianti
lì sulla spiaggia.
Sguardi di curiosi
e parole.
Un corpo fermo lì
sotto un lenzuolo.
Di rosso sangue
si colora la storia
e la cultura.
Cosa resta?
rimangono le parole indelebili.
Un pezzo di terra,
la scenografia di una storia colorata di giallo.
Sotto quel telo c'è l'arte,
dentro quel silenzio c'è un'anima
strappata al giorno.
Quell'anima
tornerà a volare.
Al male resterà un groppo in gola
e un peso sulla coscienza.

NOTIZIE

La fame del potere
non conosce freno
Notizie su notizie,
proclami
e bugie.
Il popolo all'angolo del ring,
il ricco si riempie lo stomaco
e non smette di volerne.
Il potente si nasconde dietro maschere
e colpisce senza provare ad ascoltare.
Notizie su notizie,
pugnali dietro le spalle
e bugie.
Sorrisi di facciata
e santini nelle tasche.
La fame non rallenta mai,
la fame non li abbandona mai.

NERO

Buio,
nero davanti agli occhi.
Si perde il filo del discorso,
si perde la pazienza di provare a capire.
Non c'è sconfitta
se si gioca tutti quanti rispettando le regole.
Rabbia,
fa tanta rabbia colorata di un nero tempesta.
La gente non è portata
a seguire linee guida.
Non c'è spazio per provare a capire,
siamo fatti così.
Non è un esercito interi,
ma una buona fetta di civiltà.

lunedì 6 aprile 2020

ADDIO

La notte
ha inghiottito ogni cosa.
Eravamo tranquilli,
eravamo impreparati.
Abbiamo cercato la salvezza,
ma per molti di noi è rimasto solo
qualche secondo per gridare.
Madre è stata tanta la paura,
il tempo si è fermato.
Addio al sorriso di tanti ragazzi,
addio alle povere anime inghiottite dalle macerie.
Madre
l'orologio del campanile si è fermato.
L'Italia intera si fermerà,
ma non smetterà di raccontare.
Parlerà della tragedia,
parlerà della terra che una notte tremò.
Il tempo tornerà a correre,
i prati torneranno in fiore.
Loro saranno lì,
le anime strappate quella notte.

domenica 5 aprile 2020

BRUCIA IN SILENZIO

Raccolti in preghiera
in attesa di un segno.
Dietro le spalle
altre ombre cercano
un momento tra le parole
ed il silenzio.
Brucia l'abbazia,
bruciano i libri.
Oscuri silenzi
fatti di morti
e di veleno.
Nera la lingua,
nere le dita della mano.
Bruciano i manoscritti,
bruciano in silenzio gli eretici.
La verità trova luce
e metterà spalle al muro anche il male.
Lunga è la strada da percorrere
ogni anima farà la sua scelta.

sabato 4 aprile 2020

IN FACCIA

Arriverà la fine
e noi saremo pronti.
Senza bandiere,
ma con tanti sentimenti.
Grideremo in faccia al dolore
la nostra ribellione.
Arriverà la fine
in cui torneremo ad innamorarci.
Condivideremo ogni emozione,
ogni colore.
La fine della guerra,
la fine della tragedia.
Ricorderemo il nome di ogni anima caduta,
ricorderemo i giorni di questa resistenza.

FOTOGRAFIA

Ci sono momenti indelebili,
il tempo sembra correre sempre troppo veloce.
Ogni piccola emozione
dura quanto un respiro.
Siamo semplici anime
ma anche difficili da capire.
Crescono i pensieri,
ricordi un tempo prigionieri in una scatola.
Ora finalmente liberi
dalle catene della mente.
Momenti indelebili,
immagini in bianco e nero.
Il tempo sembra non avere un attimo per rallentare,
siamo sempre in movimento
in attesa di un'altra fotografia.

PRIMA O POI

La colpa è del silenzio
e dell'indifferenza.
Prima o poi gli occhi si apriranno,
non si può fingere in eterno.
La colpa è del potere,
chi ha le tasche piene di denari
la sete non riesce a fermarla.
E' la vita di ogni giorno
fatta di articoli di giornale
e social affilati come lame.
La colpa è del cielo nero
sopra il nostro capo.
La colpa è di chi soffia ogni giorno
sulle paure di ogni uomo.

MADIBA

Le mani verso il cielo,
il profumo della libertà.
I giorni infiniti
dietro le sbarre.
Ogni attimo di solitudine
scolpito sulla pelle.
Questo è il primo giorno,
il giorno della festa.
Mani gioiscono
mentre gli occhi emozionati
lasciano scendere qualche lacrima.
Libertà,
finalmente la libertà.
Vivere
e godersi al massimo ogni secondo che passa.