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mercoledì 30 gennaio 2019

BLUE WHALE

Occhi giovani,
il passo insicuro,
le ombre sempre alle spalle.
Segni sul corpo,
cicatrici anche nell'anima.
Oltre gli occhi
un muro che sembra insormontabile.
Lacrime su lacrime
un oceano di pensieri
e domande senza risposta.
Non c'è uno scudo
contro la follia di un gioco
che come un rito ti porta ad un bivio
tra il fingerti uomo o la morte.
Occhi giovani
che credono di vedere.
Ma non è la realtà
quella che respirano.
Sono solo le paure di non essere
come chi ti porta dentro ad una spirale senza uscita.

FILO SPEZZATO

Il giorno ha perso la luce,
un' eclissi,
ciò che è stato
non si può dimenticare.
Scendono come gocce di pioggia,
vite spezzate dalla follia
e dall'odio.
Si alza la polvere,
le fiamme portano via ogni cosa.
La torre non c'è più,
le anime non ci sono più.
La voce diventa singhiozzante
guardando ogni cosa perdere colore.
Un filo spezzato,
un sogno bruciato.
Anime si lanciano nel vuoto,
vite inghiottite dal destino beffardo.
L'aereo entra con prepotenza 
cogliendo di sorpresa la tranquillità.
Le grida di terrore
si sono trasformate in silenzio.
Non c'è più niente
che non sia il ricordo.

giovedì 24 gennaio 2019

TIMIDI PENSIERI

Quanto tempo
dietro timidi pensieri.
Illusioni
che non hai saputo capire.
La realtà è qui
tra le fogne
e l'odore di colla.
Prigione per ogni sogno
che prova a reagire all'annientamento.
Fuori dalla tana
c'è una bandiera.
Non hai mai visto il suo disegno,
non hai mai visto i suoi colori.
Non hai mai potuto distogliere lo sguardo
dall'ombra che fa da padrone alla tua realtà.
Sei un innocente bambino
perso tra pareti di dolore
e lacrime.
Non c'è più lo sguardo di tuo padre,
non c'è più la carezza di tua madre.
Prigioniero a cui è stato negata anche la luce del giorno,
ti senti libero solo nei sogni.

mercoledì 23 gennaio 2019

TERRA NUOVA

Distesa verde davanti agli occhi,
oltre questo recinto c'è l'aria buona.
Dove dimorano i nostri giorni
solo asfalto e polvere.
Si alza il fumo dalle fabbriche,
l'aria odora di plastica.
Oltre quel quadrato una terra nuova,
oltre il nostro limite
uno spicchio non ancora cementificato.
Lì corrono i nostri sogni,
oltre questa prigione potrebbero correre felici le nostre generazioni.

OMBRE IN MARCIA

Lo sguardo è perso,
un peso sul cuore.
Ogni notte lo stesso film
di ciò che la follia ha generato.
Un esercito di ombre
di ritorno dalla guerra.
Non ci sono parole,
le ultime sono bruciate per la vergogna.
Un vento nuovo è in arrivo,
ma per quanto ancora l'uomo saprà restare in pace?
Lo scoppio delle bombe
tormenta il mio riposo.
La mente trasmette immagini
e filmati
di ciò che purtroppo siamo.
Le ombre in marcia
sono i pensieri che l'ego alimenta
portandoli alla malattia.

LATO UMANO

Fratello,
amico
parliamo due lingue diverse.
Qui rischiamo di diventare pietra,
di perdere la nostra umanità.
Noi complici del silenzio
e dei corpi senza vita.
Fratello
le tue lacrime non sono comprese.
Del vostro sangue
non esiste che un timido ricordo
da spazzare via.
Abbiamo perso il nostro lato umano
e non vogliamo ammettere
che siamo svuotati di ogni valore.

domenica 13 gennaio 2019

IL MURO DELLE PAURE

Dolore,
silenzio.
Un pianto muto,
un coltello alla gola.
Dove gli occhi non possono vedere 
si consuma il gesto che non porta in dono un fiore.
Bambini innocenti
si ritrovano con gli occhi verso il muro
ed il sorriso strappato.
Di quello sguardo sereno
non rimane che la metamorfosi
in un ramo ricoperto di spine.
Il lamento una catena,
non c'è più il sereno,
non c'è più il gioco.
Chi doveva regalare
si è trasformata da maestra
a tormento
e follia.
C'è solo violenza
e parole taglienti.
Gli occhi di una madre
hanno fatto crollare il muro delle paure.
Nei suoi occhi bagnati
il dolore per ogni livido.
Le ombre sono ormai lontane,
ma in quei poveri cuori
i segni di ciò che è stato
difficilmente si scioglierà dopo pochi anni di pace.

venerdì 4 gennaio 2019

TERRA

La terra brucia,
la natura si ribella.
L'uomo gioca nella stanza del trono,
sovrano senza memoria.
La realtà avvelenata
dall'indifferenza di ogni anima
verso la natura
o verso qualsiasi uomo di diversa etnia.
Non c'è spazio per gli animali,
restiamo seduti a divorare ogni programma della televisione.
Uomini non vogliono ammettere
che non c'è futuro per questa società senza coscienza.
La terra trema,
ci presenta il conto.
Innocenti pagano il prezzo,
innocenti perdono ogni cosa,
a volte anche la vita.
Chi rimane in piedi sul piedistallo
si riempie la bocca di parole,
promesse,
ma poi non sono che illusioni
per allontanare ogni spiegazione.

LINEA

Hai superato la linea,
 non c'è ritorno.
Parole su parole,
rimangono i dubbi.
Forse il tempo sta cambiando,
due anime lontane
che forse non si troveranno più.
Hai superato quel limite
oltre il quale c'è il silenzio.
Forse un giorno
ripensandoci tornerà il sorriso.
Ora vado via
chiudendo la porta.

martedì 1 gennaio 2019

NON SI PUO'

Siamo umani
o almeno così pare.
Non tutti hanno il buonsenso,
non tutti mettono al primo posto il rispetto.
Gente paga questa follia,
un conto si apre per i colpevoli,
ma alla fine sembra che nessuno mai paghi.
Lacrime scendono dal viso,
famiglie a cui è stato strappato il cuore,
esseri umani a cui è stato cancellato il tempo.
Siamo umani
e dobbiamo tornare ad esserlo tutti.
Molte volte ci vestiamo da bulli,
troppe volte lasciamo da parte il bagaglio 
regalato dai genitori.
Può capitare di sbagliare,
ma non se a pagare sono vite.
Non si può morire così,
non c'è pace per questa realtà.
Anime innocenti lasciano sul pavimento vite
e nei cuori di chi a casa attende impaziente lacrime sempre più salate.

IL CONTO DA PAGARE

La città si sveglia,
soffia il vento tra le vie
fino ad arrivare al mare.
Bambini corrono liberi dai problemi,
ma è solo un passaggio.
Dagli schermi filtrano immagini
e parole.
Filtra odio
e indifferenza.
La pace non si trova da nessuna parte,
le piazze si affollano di gente che sembra non vedere.
La città è meglio che torni a dormire
perchè almeno nel riposo non prova il peso della vergogna.
Continua il viaggio,
noi vittime consapevoli del gioco delle maschere.
Tutti fanno proclami,
tutti salvatori della patria.
Tutti Santi,
ma a pagare il conto siamo solo noi.

IL RITORNO

Torna indietro
non c'è più una catena legata al collo.
Dei miei errori
ne ho fatto un salto in avanti per cambiare.
Dove sei?
mi prendi alle spalle
e tra le ombre ci perdiamo
per poi trovarci più vicini.
La nostalgia era tanta,
la distanza una lama tagliente sul cuore.
Ballano le ombre sopra di noi,
ballano festeggiando il ritorno tra le braccia dell'amore.
Un nuovo giorno sulla pelle
e sulle labbra morbide
accarezzate dal vento,
accarezzate dalla fantasia.