Era un giorno come gli altri
ero troppo giovane per capire,
ero troppo ingenuo per capire.
Le prime parole
erano come aver vinto la finale del Mondiale.
Era tutto così strano,
il primo battito del cuore,
il suo primo salto dentro il mio sogno.
Ero troppo giovane per parlare,
lei era nel tempo passato
a guardare il soffitto della camera.
La timidezza presentava il conto,
tutto sembrava così strano.
Ogni giorno era una ricerca,
ci si accontentava davvero di poco.
Le prime luci del giorno,
le ultime luci della sera.
Era la prima volta
in cui due occhi mi lasciavano disteso al suolo
a cercare di trovare le parole.
Era un giorno come gli altri,
ero troppo giovane per capire.
Di tutto questo è rimasto un ricordo
posato su un sorriso indelebile.
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