Sulla mia pelle ho conosciuto la rivolta,
sangue polvere e rivoluzione.
Non mi vedrai mai
piegare il capo.
Semino rivolta,
ma rose questo è sicuro.
Il sapore della rivoluzione
è rimasto su di me.
Sputerò sul tuo potere,
io sfiderò il tuo volere.
Ho piaghe sulle mani
segno del mio lavoro.
Tu disteso sul lettino dai ordini senza sosta,
meriteresti di finire nel girone dei vigliacchi.
Ti nascondi nella reggia,
io non accetto la sconfitta.
Dalla mia bocca uscirà sangue,
ma la mia libertà non la darò a te.
La poesia è vita e, come tale, si alimenta in tutto ciò che è emozione, amore, sofferenza, gioia, speranza, nel rapporto e nell’impatto tra l’io e il mondo esterno. Diventa comunicazione, sogno, denuncia, ribellione e da’ voce anche al silenzio.
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