Guarderò le sbarre della mia prigione,
domani sarà il mio giorno.
Nella mia mente affogano i pensieri,
vorrei colorare i muri con la scritta libertà.
Vorrei accendermi una sigaretta,
però non posso proprio.
Aspetterò il mio momento
seduto sul mio letto fatto solo di un materasso scomodo.
Stringerò i pugni
e scalcierò questa mia situazione.
Piove sul mio mondo,
ormai è destino che io sparisca.
Oltre le sbarre
vedrai il mio cuore volare come un gabbiano.
Su quella sedia domani brucierò
e di me resterà solo il pensiero.
La poesia è vita e, come tale, si alimenta in tutto ciò che è emozione, amore, sofferenza, gioia, speranza, nel rapporto e nell’impatto tra l’io e il mondo esterno. Diventa comunicazione, sogno, denuncia, ribellione e da’ voce anche al silenzio.
Nessun commento:
Posta un commento