Lungo la strada
un ragazzo come altri.
Un' etichetta sulle spalle,
teppista assuefatto al caos.
Dentro quel sogno ad occhi aperti
di rendere migliore anche solo un frammento del mondo
il disprezzo di chi non si ferma a pensare.
Nessuno è innocente a questo mondo,
ma da quel pensiero cadevano gocce d'inchiostro
piene di speranza.
Un condannato al giudizio,
parole al veleno mescolate a sguardi giudicanti.
Dentro la mente un sogno legato ad un filo sottile
accarezza le radici che tra quelle pareti hanno trovato armonia.
La condizione di eterno giudicato
per un punto di vista
o per un centro sociale lo condanna alla catena.
Le menti troppo chiuse
non trovano la voglia di provare a capire.
Teppista destinato all'oblio
un' etichetta indelebile come una cicatrice.
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