Sotto la pelle
io l'ho sempre saputo.
Non ci sono distanze,
non ci sono barriere.
Chi sono io per giudicare
se c'è stato un errore.
Chi sono io per giudicare
se un arrivederci era l'unica soluzione.
Sotto la pelle io continuerò a sentire
la bellezza di un legame.
Non avrò un volto,
non avrò una voce,
ma ho te.
L'abbiamo sempre saputo
che il tempo non avrebbe dissolto
quel cordone ombelicale.
Porto sul volto
qualche lato di te.
Il tempo ha portato alla luce le radici
e sulla delicatezza di una lacrima
qualcosa di te c'è sempre.
Non ci sono barriere,
non c'è errore che regga l'onda d'urto.
Chi sono io per giudicare
una fuga per la paura.
Chi sono io per giudicare
un atto d'amore
per non avere una sola possibilità.
Sulla pelle porto qualche segno di te
e senza sapere quale
io lo sento scavato nei solchi del mio viso.
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