Torneremo forse un giorno
il filo spinato
ed il freddo una condanna.
Il fumo si alza
e quell'odore di morte si posò sul nostro sguardo.
Torneremo forse un giorno
e riapriremo la porta di casa.
Il cane ci correrà a fare festa,
il gatto pretenderà attenzione.
Siamo in migliaia
tutti stretti in una fredda stanza.
I sogni non tornano da mesi,
quando arriva il buio le labbra tremano
e chiedono il perchè.
I Nazisti come ombre
ci toglievano ogni piccola emozione.
Siamo cavie da laboratorio
per il loro divertimento.
Siamo carne da macello
da studiare,
calpestare.
Siamo ancora qui
con un pigiama a righe
e le lacrime sul viso.
A due passi dalle docce,
a due passi dal silenzio.
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