In quei corridoi sento freddo
e non vedo l'ora di fuggire.
Manca l'aria
e se c'è odora di pesantezza
e medicinale.
Il malato contento
è innamorato oppure matto.
Dal suo mazzo di carte
prende la dottoressa,
vivendo l'illusione che sia come nei film.
Dove si trova tutta la bellezza,
la realtà sembra un incubo.
Il mio io è in fuga,
alle spalle ho due siringhe pronte per me.
Fuori da queste quattro mura
c'è la libertà,
l'ossigeno.
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