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lunedì 22 settembre 2025

NON DOVEVA ANDARE COSI'

Non doveva andare così,

continuiamo a perdere per strada diamanti.

Il marcio scavando gli animi spenti 

si serve del vuoto per colpire le anime innocenti.

Anche fosse stato un cigno nero

sarebbe stato fantastico da guardare.

Non c'è parola che possa alleviare la sofferenza,

non c'è lacrima che possa fermare lo scorrere del tempo.

Dietro le nostre paure più inutili

cerchiamo di nascondere il nostro essere immobili.

Abbiamo perso ancora una volta

e fa male lì sul cuore.

Non doveva andare così

è l'ennesimo diamante fagocitato dal nero.

DUE PIANETI

Ho guardato dentro gli occhi

e non c'era più quella fiamma.

Due pianeti ormai lontani,

mentre io mi chiudevo nella tristezza

tu restavi lì ad aspettare che il vento portasse via

ogni piccola cosa.

Avrei scavato a mani nude la roccia

per riportarti alla luce.

Tutto ciò che aveva fatto breccia dentro me

ormai non c'era più.

Come due estranei 

su due binari diversi siamo andati via.

Il cuore doveva andare oltre l'ostacolo,

ma tu sei rimasta ferma,

prigioniera del tuo nuovo personaggio.

Avrei scalato qualsiasi muro

per riportarti alla luce

se solo avessi rivisto quel sole dentro gli occhi.

FRAGILITA'

Guarda quella porta

sarai al sicuro.

Oltre quel velo

c'è la pace,

l'anticamera del paradiso.

Una bugia raccontata da occhi apparentemente innocenti,

ma che nascondevano il fuoco.

Danzano le parole sul dorso delle fiamme,

del dolore procurato restano i segni indelebili 

che il bambino porta sul cuore come una croce.

Dietro quella maschera da buono

c'è un'ombra indifferente al pianto spezzato del bambino.

Ogni carezza

come una lama scava dentro la fragilità.

Come può sentirsi ancora al sicuro

dentro quelle quattro mura?

Come può resistere 

al contatto con le ombre?

Quando si ritroverà solo 

sentirà tremargli ogni frammento del corpo.

Davanti agli occhi rivedrà quel attimo

in cui una carezza gli ha spezzato l'innocenza.

SPINE

La stanza racconta

ogni sfumatura della mia follia.

Mille sguardi

consumati dalla polvere.

Una fredda luce

accoglie lo sguardo della curiosità.

Marionette

e volti consumati dalla follia.

Era tutto nella mia mente

non era che il fiore consumato dalle spine.

Quei volti segnati dal sangue

sfiorati dalle mie mani

abbassano lo sguardo.

La stanza chiama,

liberando il suono della propria voce

attira come una sirena verso gli scogli.

IN UN ATTIMO

Il tempo 

è padrone della vita.

In un attimo 

tutto può cambiare.

La strada non è un tappeto di lucciole

ma una corsa in salita.

Piangere è umano

mentre i sogni smussano gli spigoli.

A piccoli passi vedremo cadere i mattoni

di un muro invalicabile.

Il tempo

affila le armi della mente.

Potremo volare più in alto

accettando i nostri limiti.