La stanza racconta
ogni sfumatura della mia follia.
Mille sguardi
consumati dalla polvere.
Una fredda luce
accoglie lo sguardo della curiosità.
Marionette
e volti consumati dalla follia.
Era tutto nella mia mente
non era che il fiore consumato dalle spine.
Quei volti segnati dal sangue
sfiorati dalle mie mani
abbassano lo sguardo.
La stanza chiama,
liberando il suono della propria voce
attira come una sirena verso gli scogli.
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