La nebbia sale
ed il freddo penetra nelle vene.
Aspettiamo un segnale per avanzare,
il freddo bacia le guance e lascia segni.
La parola d'ordine è non arrendersi
e appena arriva il segnale avanziamo.
Il momento è pieno di timore,
il sangue si gela.
Lo scontro si fa duro
e vedo i miei compagni scivolare nella neve.
Le loro grida di dolore
fanno tremare le mie gambe.
Il freddo e la neve
hanno portato via anche le ultime speranze.
Non resta che il silenzio
chiuso in un ultimo respiro.
La poesia è vita e, come tale, si alimenta in tutto ciò che è emozione, amore, sofferenza, gioia, speranza, nel rapporto e nell’impatto tra l’io e il mondo esterno. Diventa comunicazione, sogno, denuncia, ribellione e da’ voce anche al silenzio.
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