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giovedì 2 novembre 2017

SIAMO UGUALI (FEATURING FABRIZIO ZOTTOLA)

Ehi tu,
guardami negli occhi.
Tu che allontani da me
la leggerezza delle parole
e degli sguardi.
Ho giorni che somigliano a panni sporchi
mi colpevolizzo perchè potrei fare molto
e invece sono ostaggio del mio corpo.
A volte mi dimeno come un toro nell'arena
altre volte invece sono stanco
e rassegnato come una pecora al macello.
Dove tu vedi la diversità
se guardi con attenzione
puoi notare che siamo fatti di sangue e polvere entrambi.
Noi siamo uguali
e con gli stessi diritti,
ma per molti solo un motivo di vergogna,
una perdita di stile.
Ma è il calore inaspettato di un gesto
e di una carezza amica ad alimentare la fiamma della speranza
che allontana da me gli spettri della solitudine.
Vorrebbero trascinarmi nel loro deserto
e come un nomade indurmi a vagare all’infinito
alla ricerca di un’oasi di pace.
Tu mi allontani,
fai di me uno straniero.
Del mio cuore puro
lacerato dai vostri veleni interessa a pochi.
Questo stato mentale sarebbe solo un miraggio dei miei sensi
il principio e la fine dell’inevitabile declino.
Quanto è bello il sorriso
di chi è consapevole della realtà
e giornalmente apre le braccia
e sorride a quello che l’attimo regala.
La mia gioia una strada in salita,
una rivincita contro chi di me
si ricorda solo per umiliarmi.

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