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mercoledì 27 gennaio 2010

LA TUA CASA

Quante volte hai guardato la luna
e sperato che ti portasse via.
Hai pianto per molte notti
prima di bruciare e unirti al vento.
Hai paura di restare solo,
chiedi a Dio di portarti via.
Ti manca la tua casa,
ora ci sono solo ombre.
Nel campo di concentramento tu non hai un nome,
sei solo un numero con nessun senso.
La storia non deve dimenticarsi di loro,
del loro pianto silenzioso.
Trattati come bestie,
chiusi in un recinto.
Hanno scritto la storia
con le lacrime e il dolore.
Non dimenticare il loro pianto,
portalo sempre nel cuore.

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